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AGROLAB Italia amplia la sua offerta analitica in campo ecotossicologico sviluppando metodi specifici per la classificazione di Sedimenti Marini e Rifiuti.

 

Abbiamo completato la nostra offerta di analisi di #Ecotossicologia, andando a sviluppare e accreditare i test richiesti dal Decreto Ministeriale 173/2016 sulla movimentazione e gestione dei sedimenti marino costieri.

Abbiamo sviluppato al contempo i test necessari per la caratterizzazione dei rifiuti, ai fini della assegnazione della caratteristica di pericolo #HP14 – ECOTOSSICO.

A tal proposito, di recente uscita sono le nuove linee guida sulla classificazione dei rifiuti già approvate con delibera del Consiglio #SNPA n.61/2019 ed ora AGROLAB Italia può offrire l’intero pacchetto di analisi previsto dalla normativa con test acuti e cronici a prezzi competitivi.

Tutto ciò si va ad aggiungere ai test previsti dal Decreto Legislativo n° 152 del 3 aprile 2006 che introduce l’utilizzo dei saggi ecotossicologici nel controllo delle acque di scarico industriali e civili e dei sedimenti di acque interne, da tempo eseguiti nei nostri laboratori.

 

Ma perchè si fanno i test ecotossicologici e quale è il loro obiettivo ?

Il saggio ecotossicologico è un esperimento biologico atto a verificare se un campione ambientale, o un composto potenzialmente tossico, causa una risposta biologica rilevante negli organismi utilizzati per il test.

In questo modo l’obiettivo diviene non più la semplice protezione dello stato di salute dell’individuo secondo i criteri igienico-sanitari (tossicologia classica), ma piuttosto la conservazione dell’integrità funzionale degli ecosistemi.

Integrità che si valuta attraverso la misura dell’ecotossicità di campioni ambientali, tramite batterie di test che utilizzano una serie di organismi target.

Solitamente, gli organismi sono esposti a differenti concentrazioni o dosi di una sostanza di prova o di un campione (acqua di scarico, rifiuto, fango di depurazione, suolo, sedimento fluviale o marino,….) diluiti in un mezzo opportuno.

 

I test di ecotossicità utilizzati nelle indagini ecotossicologiche si distinguono in acuti, subletali e cronici:

  • Il test di ecotossicità acuta stima gli effetti avversi che si manifestano in un breve tempo (non superiore ad un terzo del tempo medio tra nascita e raggiungimento della maturità sessuale e durante il quale l’organismo può essere mantenuto in buone condizioni in assenza di alimentazione) dopo la somministrazione di una singola dose di una sostanza
  • Il test di ecotossicità subacuta (subletale) Stima gli effetti avversi che si manifestano dopo l’esposizione ad una sostanza per un periodo <= 10 % vita dell’organismo (e durante il quale gli organismi vengono alimentati)
  • Il test di ecotossicità cronica stima gli effetti avversi che si manifestano dopo l’esposizione ad una sostanza per un periodo > 50 % vita dell’organismo

 

I test ecotossicologici hanno diversi vantaggi:

  • Permettono valutazioni globali dell’impatto di tutti gli agenti inquinanti sull’ambiente naturale;
  • Permettono l’identificazione di effetti tossici anche quando la composizione del campione non è nota o non sono state indagati tutti i possibili costituenti;
  • Accertano e quantificano gli effetti tossici sugli organismi viventi, utilizzando specie indicatrici sensibili;
    • sono semplici, poco costosi e danno risposte facilmente comprensibili;
    • sono condotti in laboratorio in condizioni controllate e standardizzate

 

Come si misura l’ecotossicità?

I risultati dei saggi ecotossicologici possono essere espressi come:

  • Inibizione percentuale (I %);
  • Concentrazione Effetto (ECx = concentrazione che produce un effetto in una certa percentuale (x) degli organismi esposti);
  • Talvolta è richiesta dalla legislazione l’LCx: la Concentrazione Letale su una determinata percentuale di organismi esposti;
  • Stima della LOEC e NOEC, le concentrazioni di più Basso Effetto e di Non Effetto.

 

La nostra offerta:

Test sui sedimenti marini secondo tabella D. Lgsl 173/16

  • Inibizione della bioluminescenza di fischeri in fase solida e liquida;
  • Inibizione della crescita algale con alghe d’acqua marina UNI EN ISO 10253;
  • Test di mortalità a 7 gg di esposizione con Acartia tonsa MU 2366;

 

Test per la classificazione dei rifiuti previsti dal Reg. CE n. 440/2008

  • Test di tossicità acuta 24 e 48 h con Daphnia magna UNI EN ISO 6341 e OECD 202;
  • Test di tossicità acuta su embrioni di pesce (FET) OECD 236;
  • Test di tossicità acuta sull’inibizione della crescita algale con alghe d’acqua dolce ISO 8692 / OECD 201;
  • NOEC su diversi gruppi tassonomici.

 

Test previsti dal D. Lgs 152/06

  • Test di tossicità acuto con Daphnia magna UN EN ISO 6341 / APAT CNR IRSA 8020;
  • Test di inibizione della bioluminescenza con Vibrio fischeri ISO 11348-3 / APAT CNR IRSA 8020;
  • Test di tossicità acuto con Artemia APAT CNR IRSA 8060;

 

Test sui compost, fanghi ed eluati

  • Indice di germinazione con piante superiori UNI 10780 / UNI EN 16086-2;
  • Test di tossicità acuto con Daphnia magna UN EN ISO 6341;
  • Test di inibizione della bioluminescenza con Vibrio fischeri ISO 11348-3.

 

Opzionali

  • Test di tossicità cronico di riproducibilità con Daphnia magna OECD 211
  • Test di tossicità cronica sull’inibizione della crescita algale con alghe d’acqua dolce ISO 8692 / OECD 201

 

Perché scegliere AGROLAB Italia:

  • siamo tra i pochi laboratori italiani ad avere le adeguate competenze;
  • le nostre competenze sono coperte da ACCREDITAMENTO;
  • offriamo assistenza clienti dedicata (#CRM) e tempestività nelle risposte.

 

Come scegliere AGROLAB Italia: 

Per richiedere una offerta puoi contattare i nostri #SALES MANAGER;

  • Davide Sartori (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) Tel.: +39 0444 349040 • Mobil: +39 346 3544167 •

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Per maggiori dettagli sulla caratterizzazione die rifiuti e la assegnazione delle caratteristiche di pericolo puoi cliccare qui HP14 – ECOTOSSICO
(Fonte: eur-lex.europa.eu, sito ufficiale della Unione Europea)

 

Per maggiori dettagli sulle nuove linee guida SNPA, puoi cliccare qui SNPA n.61/2019
(Fonte: snpambiente.it, sito ufficiale del Sistema Nazionale per la Protezione dell‘Ambiente)

 

 

Autore: Doc. Martina Lorenzetto (Team Leader Environmental Microbiology)