La ricerca degli antibiotici negli alimenti è un’argomento di primario interesse vista l’attenzione crescente che i consumatori pongono verso il benessere animale. Inoltre una riduzione di queste sostanze consente di affrontare in maniera pragmatica il fenomene della farmacoresistenza
Cos’è un Antibiotico
Gli antibiotici altro non sono che sostanze ottenute da organismi viventi o sintetizzate in laboratorio che sono in grado di inibire la crescita dei microrganismi fino a bloccarla o addirittura di indurne la morte.
Il primo antibiotico conosciuto è la Penicillina scoperto in modo del tutto fortuito da Alexander Fleming nel 1928. Successivamente numerose sono state le molecole ottenute che hanno contribuito alla salvaguardia della salute umana ed animale.
Gli antibiotici possono essere classificati in differenti modi sulla base degli effetti prodotti sui microrganismi o in funzione del loro spettro di azione.
Rispetto al bersaglio da colpire si possono identificare principalmente le seguenti classi di antibiotici :
- Penicilline
- Macrolidi
- Fluorochinoloni
- Cefalosporine
- Tetracicline
- Sulfonamidi/Sulfamidici
- Aminoglicosidi
Legislazione
A livello comunitario il riferimento per i valori massimi di residuo (MRL) ammessi sui prodotti di origine animale è il Reg (CE) 37/2010 e s.m.i. In tale regolamento sono elencate le sostanza farmacologicamente attive e la loro classificazione.
A livello nazionale annualmente il ministero della salute in collaborazione con regioni, province autonome, laboratori nazionali di riferimento per i residui e gli Istituti Zooprofilattico Sperimentale (IZS), redige un piano nazionale residui (PNR) con l’obiettivo di dare evidenza di eventuali trattamenti illeciti o le conformità con :
- Reg (CE) n.37/2010 e s.m.i
- Reg (CE) n.396/2005 e s.m.i
- Reg (CE) n.124/2009 e s.m.i
- Reg (CE n. 1881/2006 e s.m.i
La situazione attuale
La farmacoresistenza è il fenomeno per cui i batteri divengono insensibili all’azione degli antibiotici che perdono la loro attività. Questa situazione crea problemi sia negli allevamenti sia al consumatore finale che, con una alimentazione sempre più ricca di prodotti di origine animale, assume residui di farmaci a sua insaputa.
Il claim “allevato antibiotic free” o “allevato senza antibiotici” riportato su alcuni prodotti alimentari (filiera della carne e uova) consente ai produttori di dimostrare la qualità dei loro prodotti oltre ad una razionalizzazione dell’utilizzo delle sostanze farmacologicamente attive.
L’implementazione di elevati standards di qualità, su base volontaria, garantisce che le carni e i loro derivati sono ottenuti da animali che non hanno subito trattamenti antibiotici in allevamento, attraverso un approccio più restrittivo di quello previsto dalle norme di legge (che invece permette l’utilizzo di antibiotici utilizzandoli in conformità a regole definite – vedi reg 37/2010).
Cosa può fare AGROLAB
AGROLAB fornisce un servizio analitico per la determinazione quantitativa di numerose molecole di antibiotici su tutta la filiera alimentare. Si tratta di metodiche multiresiduo e metodiche singole che consentono di determinare le sostanze farmocologicamente attive mediante l’utilizzo della cromatografia liquida accoppiata alla spettrometria di massa (LC-MSMS).Le metodiche messe a punto da AGROLAB consentono la determinazione delle seguenti classi di antibiotici
- Tetracicline
- Coccidiostatici/Ionofori
- Sulfamidici
- Aminoglicosidi
- Macrolidi
- Beta-Lattamici
- Chinolonici
su tutta la filiera della carne a partire dall’acqua di abbeverata fino al prodotto finito, passando attaverso il controllo sui mangimi.
L’assistenza tecnica agroalimentare ed il vostro referente commerciale di zona, saranno lieti di fornirvi tutte le informazioni necessarie al campionamento e all’interpretazione dei dati ottenuti in laboratorio.
Autore: Giulio Lora (Direttore Tecnico e Lab Leader Food Chromatography)