Pesce

Il regolamento (UE) 915/2023 è stato aggiornato per includere limiti specifici per l'arsenico inorganico nei prodotti ittici e nei frutti di mare.

 

L'arsenico inorganico è la forma più tossica di arsenico. Può causare tumori ai polmoni, alla vescica e alla pelle, nonché lesioni cutanee. Sebbene sia presente in natura nelle rocce, nel suolo e nelle acque sotterranee a basse concentrazioni, l'attività umana ne ha aumentato i livelli nell'ambiente attraverso le emissioni industriali derivanti dall'estrazione e dalla fusione di metalli non ferrosi, nonché attraverso la combustione di combustibili fossili e l'uso di arsenico nei fertilizzanti, nei preservanti del legno, negli insetticidi e negli erbicidi. Gli alimenti e l'acqua potabile sono le principali vie di esposizione.

Il 17 settembre 2025 è stato pubblicato il regolamento (UE) 2025/1891, che modifica il regolamento (UE) 915/2023 relativo ai livelli massimi di arsenico inorganico nei prodotti della pesca e dei molluschi.

Questo nuovo regolamento è una risposta alle valutazioni dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che hanno rafforzato la necessità di ridurre l'esposizione alimentare all'arsenico inorganico, una sostanza classificata come cancerogena per l'uomo.

Di conseguenza, il nuovo regolamento stabilisce limiti diversi per l'arsenico inorganico nei prodotti della pesca e nei frutti di mare.

  • Pesci: 0,10 mg/kg in generale e 0,50 mg/kg per specie quali squali, rane pescatrici, aringhe e razze.
  • Crostacei: tra 0,10 e 1,50 mg/kg, a seconda della specie, con limiti più severi per gamberetti e granchi.
  • Molluschi bivalvi: 0,10 mg/kg per le capesante e 0,50 mg/kg per tutti gli altri
  • Cefalopodi: 0,05 mg/kg senza visceri.
  • Sale: 0,5 mg/kg, applicabile all'arsenico totale, non solo all'arsenico inorganico.

 

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Autore: Dott.ssa Isabel Gómez, AGROLAB Iberica; Traduzione: Ilaria Reato, AGROLAB Alimentalia